ORCHESTRA SINFONICA DEL CONSERVATORIO CANTELLI
ORCHESTRA SINFONICA DEL CONSERVATORIO CANTELLI
DETTAGLI
Data
8 giugno
Ora
21:00
Concerto
SEDE DEL CONCERTO
Teatro Civico
Via Monte di Pietà 15
Vercelli
IN COLLABORAZIONE CON
PANORAMICA
Con questo grande concerto sinfonico in cui sono protagonisti gli studenti dei corsi orchestrali del Conservatorio Cantelli, si apre il ciclo di appuntamenti realizzati in collaborazione con il Conservatorio di Novara che hanno il fine di valorizzare i giovani emergenti, espressione della più alta formazione in ambito musicale nel territorio. L’Orchestra Sinfonica del Conservatorio Cantelli di Novara diretta dal Maestro Nicola Paszkowski proporrà musiche di Nino Rota con il Divertimento Concertante per contrabbasso e orchestra, solista Fabrizio Buzzi, e di Johannes Brahms con la monumentale Prima Sinfonia in do minore.
GLI ARTISTI
ORCHESTRA SINFONICA DEL CONSERVATORIO CANTELLI DI NOVARA
Nicola Paszkowski, direttore
Fabrizio Buzzi, contrabbasso
LE MUSICHE
Nino Rota (1911-1979)
Divertimento Concertante per contrabbasso e orchestra
I. Allegro Maestoso
II. Alla Marcia Allegramente
III. Aria – Andante
IV. Finale – Allegro Marcato
Fabrizio Buzzi CONTRABBASSO
Johannes Brahms (1833-1897)
Sinfonia n. 1 op. 68 in do minore
I. Un poco sostenuto. Allegro
II. Andante sostenuto
III. Un poco Allegretto e Grazioso
IV. Finale. Adagio. Più Andante. Allegro non troppo, ma con brio.
Il Divertimento Concertante, scritto da Nino Rota per il virtuoso contrabbassista Franco Petracchi rappresenta una delle principali composizioni del repertorio per il contrabbasso; più che un Divertimento, è un vero e proprio Concerto articolato in quattro movimenti: Allegro, Marcia, Aria, Finale. Il Divertimento ha origine dalla richiesta di un brano per contrabbasso e pianoforte fatta da Petracchi quando entrambi lavoravano al Conservatorio di Bari. I quattro movimenti vengono composti in momenti diversi, tra il 1967 e il 1971, e il secondo, Marcia, è il primo ad essere scritto e comprende esercizi eseguiti dagli allievi di Petracchi e abitualmente ascoltati da Nino Rota dal suo ufficio. Il secondo movimento ad essere composto, poi diventato il terzo della composizione, è l’Aria, scritta nel 1968, originariamente concepita per il film “Il dottor Zivago” e poi ritirata per disaccordi con la produzione. Nino Rota raccomandava a Petracchi di eseguirla “pensando a una lenta marcia di esuli russi diretti verso la Siberia”. Il Finale è del 1969 mentre l’Allegro iniziale viene composto per ultimo, nel 1971. La parte per il solista è impegnativa e mette in luce la stretta collaborazione tra esecutore e compositore.
La composizione della monumentale Prima sinfonia del compositore Johannes Brahms, abbozzata già intorno al 1855, procedeva tra infinite esitazioni: solo nel 1862 venne scritto il primo tempo (ma senza introduzione), mentre l’attuale fisionomia del lavoro risale agli anni Settanta, in particolare alle estati dal ‘74 al ’76 che Brahms trascorse nell’isolamento del Mar Baltico, a Sassnitz, sull’isola di Rügen, in un contesto naturale del tutto congeniale. I dubbi sopravvissero anche alla prima esecuzione del 4 novembre 1876 a Karlsruhe, e la partitura venne ancora emendata prima della pubblicazione. Capolavoro ostico, difficile, non del tutto amabile per ammissione dell’autore, la Sinfonia si riallaccia direttamente a Beethoven, come notarono senza esitazioni il critico Eduard Hanslick (già nel 1876) e il celebre direttore Hans von Bülow, salutandola come la «Decima», ideale continuazione del catalogo beethoveniano. Al Beethoven eroico del primo decennio del secolo rimandano con piena coscienza storica la densità contrappuntistica, il pathos ad alto volo, la serietà etica alla base dell’opera, evidenti innanzitutto nei movimenti estremi straordinariamente dilatati, che concedono solo una manciata di minuti all’idillio del terzo tempo. Il problema sinfonico viene affrontato con circospezione, preparando sistematicamente i futuri sviluppi di un discorso rigorosamente consequenziale.